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Nel mio lavoro presso l’IRCCS Ospedale Galeazzi di Milano, incontro quotidianamente pazienti che soffrono di artrosi del ginocchio — una condizione che, se non gestita adeguatamente, può limitare fortemente la qualità della vita. In questo articolo voglio spiegarti come riconoscere i sintomi, quali sono le cause principali e quali soluzioni, sia conservative che chirurgiche, oggi sono a disposizione per migliorare il tuo benessere.
L’artrosi del ginocchio, o gonartrosi, è una patologia cronica causata dal deterioramento progressivo della cartilagine articolare. Questa cartilagine è fondamentale perché protegge le ossa e permette un movimento fluido e senza dolore. Quando si usura, le superfici ossee cominciano a sfregare tra loro, causando dolore, gonfiore e rigidità. Il risultato? Difficoltà nel camminare, nel salire le scale, perfino nel piegare il ginocchio per svolgere le attività quotidiane più semplici.
I sintomi da non sottovalutare: come si manifesta la gonartrosi
Quando parlo con i miei pazienti, il primo aspetto che esaminiamo insieme sono i sintomi.
La gonartrosi non sempre si presenta in modo evidente fin da subito, ma ci sono segnali a cui prestare molta attenzione. Il sintomo più comune è un dolore sordo e meccanico che si manifesta soprattutto durante il movimento e tende a migliorare con il riposo. All’inizio, questo dolore appare dopo camminate prolungate o sforzi, come salire le scale. In seguito, può peggiorare fino a farsi sentire anche nei movimenti più semplici o durante la notte.
Un altro segnale che mi riferiscono spesso è la rigidità articolare, soprattutto al mattino o dopo un periodo di inattività. Questa sensazione dura generalmente meno di mezz’ora ma può rendere difficoltoso muovere il ginocchio. Poi ci sono il gonfiore e il possibile versamento articolare, causati dall’accumulo di liquido sinoviale dovuto all’infiammazione. Non è raro sentire anche scricchiolii o crepitii durante il movimento, che indicano un’usura avanzata della cartilagine.
Questi sintomi possono peggiorare col tempo, limitando la mobilità e la capacità di svolgere attività quotidiane importanti. Per questo, riconoscerli tempestivamente è fondamentale per avviare quanto prima il trattamento più adatto.
Le cause principali e i fattori di rischio dell’artrosi del ginocchio
Le cause dell’artrosi sono molteplici e spesso si combinano tra loro. Quando parlo con i pazienti, sottolineo sempre che l’età avanzata è uno dei fattori più importanti: con il passare degli anni, infatti, la cartilagine perde naturalmente la sua elasticità e resistenza. Tuttavia, l’artrosi può colpire anche persone più giovani, specialmente se hanno subito traumi o interventi chirurgici al ginocchio.
Altri fattori di rischio molto rilevanti sono il sovrappeso e l’obesità, che aumentano significativamente il carico sull’articolazione, accelerandone il deterioramento. Anche alcune attività sportive o lavorative che prevedono sollecitazioni ripetute e intense del ginocchio possono favorire l’insorgenza della patologia.
A volte, l’artrosi è il risultato di un complesso intreccio di cause, come squilibri muscolari, alterazioni biomeccaniche o infiammazioni croniche che peggiorano la qualità della cartilagine.

Le soluzioni più innovative per trattare l’artrosi del ginocchio
Oggi, grazie ai progressi della medicina e della chirurgia, abbiamo molte opzioni per aiutare chi soffre di artrosi. Nel mio lavoro, mi occupo sia di terapie conservative sia di interventi chirurgici mininvasivi e robotici, scegliendo sempre il percorso più adatto a ogni paziente.
Per chi è nelle fasi iniziali o moderate, il trattamento conservativo è la prima scelta e si basa su alcune strategie fondamentali:
- Fisioterapia: esercizi mirati che aiutano a migliorare la mobilità, rafforzare i muscoli che sostengono il ginocchio e ridurre il dolore. Un programma personalizzato è essenziale per mantenere la funzionalità articolare e rallentare il deterioramento.
- Farmaci: antinfiammatori non steroidei e analgesici per alleviare il dolore e l’infiammazione, sempre sotto stretto controllo medico.
- Infiltrazioni intra-articolari: iniezioni di acido ialuronico per migliorare la lubrificazione o di corticosteroidi per calmare l’infiammazione. Nei casi più lievi, è possibile utilizzare anche terapie rigenerative come il PRP (plasma ricco di piastrine), che stimolano la rigenerazione dei tessuti.
- Terapie fisiche strumentali: tecniche come laserterapia, tecarterapia e ipertermia che favoriscono la rigenerazione osteo-cartilaginea e alleviano il dolore.
- Supporti ortopedici: tutori che sostengono l’articolazione e ne riducono il carico durante le attività quotidiane.
Quando invece la malattia è in fase avanzata e le terapie conservative non bastano più, la chirurgia diventa indispensabile. In questo campo, la chirurgia mininvasiva e l’uso della navigazione robotica hanno rivoluzionato gli interventi, consentendo precisione, minore invasività e tempi di recupero più rapidi. Tra gli interventi più diffusi ci sono:
- Osteotomia, per correggere l’asse del ginocchio e ridurre il carico sulla parte danneggiata.
- Protesi parziale o totale del ginocchio, che sostituisce l’articolazione danneggiata con componenti artificiali. L’approccio robotico permette di calibrare con grande precisione l’impianto, migliorando risultati e durata della protesi.

Conclusioni
Non esiste una cura definitiva per l’artrosi del ginocchio, ma oggi abbiamo a disposizione molte strategie per gestire efficacemente la malattia. Come ortopedico, il mio obiettivo è quello di offrire un percorso personalizzato che parta dalla diagnosi precoce e arrivi fino alle tecniche chirurgiche più moderne, passando per le terapie conservative più efficaci.L’importante è intervenire tempestivamente, migliorando la funzionalità articolare, riducendo il dolore e rallentando il deterioramento. Fondamentale è anche adottare uno stile di vita sano: mantenere un peso adeguato, praticare attività fisica a basso impatto come nuoto o ciclismo e seguire una dieta equilibrata.
Se avverti sintomi come dolore, rigidità o gonfiore al ginocchio, ti consiglio di contattarmi in modo tale che possa valutare la tua situazione e indicarti la strada migliore da seguire.
Nel mio lavoro quotidiano, metto a disposizione dei pazienti le tecniche più innovative, dalla fisioterapia personalizzata fino alla chirurgia robotica. Credo fortemente che un approccio integrato e moderno possa davvero fare la differenza per chi soffre di gonartrosi, aiutandolo a tornare a muoversi senza dolore e con maggiore autonomia.